Tempi burocratici e permessi per la costruzione di una piscina interrata?

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Quando deicidi di costruire una piscina interrata ci sono moltissime cose a cui pensare. Non si tratta solo di progettare la struttura dei tuoi sogni o di scegliere la posizione migliore, ma anche di provvedere a tutte quelle faccende burocratiche di contorno che a volte sono più lunghe e noiose della realizzazione della piscina stessa.

Per fortuna, da qualche tempo, le procedure per realizzare una piscina interrata si sono snellite è così anche la documentazione necessaria per dare il via ai lavori. Ma indaghiamo un po’ più a fondo.

Quali permessi sono necessari per iniziare i lavori di costruzione della piscina interrata?

Parti dal presupposto che una struttura interrata è a tutti gli effetti parte integrante dell’immobile, in quanto richiede uno scavo e una parte, seppur minima, di lavori di muratura. Senza considerare che, una volta montata, è un po’ complicata da rimuovere. La cassazione penale definisce la materia dichiarando che i lavori di costruzione edilizia si riferiscono a quelle opere che trasformano in modo durevole il paesaggio, sia che si elevino sopra il livello del suolo, sia che siano in tutto o in parte interrate. (Cassazione Penale Sez. III, 29 novembre 2000, n. 12288).

Permesso di Costruire oppure D.I.A.?

A seconda della regione e del comune di residenza cambia la situazione. Il quadro normativo differisce da regione a regione in quanto il Testo Unico dell’Edilizia attribuisce una certa discrezionalità in merito. In più, bisogna anche considerare altri fattori quali la dimensione della piscina, l’impatto ambientale, il fatto che la piscina sia coperta o scoperta. In generale il Permesso di Costruire va richiesto quando non puoi presentare la D.I.A., Denuncia di Inizio Attività.

La Denuncia di Inizio Attività

Meglio conosciuta come D.I.A. è quel documento che entro 30 giorni dalla sua presentazione conferisce il titolo abilitativo per iniziare a costruire, acquistando così lo stesso valore del Permesso di Costruire.

Con questo atto puoi realizzare opere conformi al piano regolatore vigente, ad esempio quegli interventi pertinenziali che una volta finiti non superano il 20% del volume dell’edifico principale.

L’Autorizzazione Edilizia

Si tratta di un provvedimento usato solo in determinati e particolari casi. In generale oggi, l’Autorizzazione Edilizia è stata sostituita dalla D.I.A. per molti interventi. Comunque nei provvedimenti comunali sono indicate le eventuali “opere soggette ad Autorizzazione Edilizia” e per cui va richiesto questo documento.

Prima di iniziare i lavori, la cosa migliore da fare è sempre quella di rivolgersi all’Ufficio Tecnico del comune di residenza o nel quale desideri costruire la piscina interrata e chiedere direttamente lì quali permessi servono. Ricordati che, se ti affidi ad un esperto, saprà sicuramente indirizzarti e supportarti in questa parte burocratica noiosa. Se desideri maggiori informazioni, contatta il rivenditore Rete Piscine più vicino a te.

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Normative che regolano la costruzione delle piscine interrate

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Le piscine interrate sono il top della gamma, quanto di meglio puoi decidere di istallare in fatto di strutture nel tuo giardino di casa. Oltre ad essere funzionali e di grande impatto estetico, sono il luogo ideale per trascorrere momenti di spensierato relax assieme alla tua famiglia.

Oggi, puoi finalmente realizzare il tuo sogno e istallare una piscina interrata di ottima fattura ad un prezzo contenuto. Le moderne tecnologie e i materiali all’avanguardia hanno ridotto i costi di costruzione e istallazione, mantenendo intatta la qualità. È il caso delle piscine in acciaio, resistenti e d’impatto, che si montano in tempi brevi e si adattano ad ogni tipologia di terreno. Sei pronto, dunque, per costruire una struttura nel tuo giardino di casa?

Prima, però, chiariamo qualche dubbio che si pongono le persone che si rivolgono a Rete Piscine per costruire la loro struttura.

Quali permessi sono necessari prima di iniziare i lavori di costruzione di una piscina interrata?

La piscina interrata è considerata a tutti gli effetti parte integrante dell’abitazione e, come tale, gode di diritti – le agevolazioni fiscali sulla ristrutturazione prolungate per tutto il 2016 – e doveri, appunto la richiesta di eventuali concessioni e permessi. Indaghiamo più a fondo.

La Cassazione Penale stabilisce che: “costituiscono lavori di costruzione edilizia per i quali occorre la concessione non soltanto quelli di realizzazione di manufatti che si elevano al di sopra del suolo, ma anche quelli in tutto o in parte interrati e che comunque trasformino durevolmente l’area impegnata dai lavori stessi.” (Cassazione Penale Sez. III, 29 novembre 2000, n. 12288).

Per fortuna non sempre è necessario richiedere un permesso. Negli ultimi anni sono entrati in vigore una serie di regolamenti tra cui la Legge 1990, n°142 con l’obiettivo di snellire le procedure burocratiche. Oggi, il permesso per costruire è necessario solo se l’opera da realizzare supera del 20% il volume dell’edificio principale e nel caso in cui l’intervento non sia catalogato come intervento di nuova costruzione. Per i lavori che non rientrano in queste due fattispecie il proprietario deve, invece, richiedere la D.I.A., ovvero la Denuncia di Inizio Attività. Se hai dei dubbi a riguardo, il consiglio è di rivolgerti sempre ad un professionista. Un geometra preparato può informarsi e presentare i documenti agli uffici tecnici di competenza sollevandoti dall’incombenza.

Con una piscina interrata in giardino pago più tasse?

L’altro grande timore che frena chi desidera costruire una piscina interrata è la paura di dover pagare più tasse. Non è così. Per pagare una maggiorazione sull’Ici e sull’Irpef, la tua casa deve essere considerata di lusso. Affinché un’abitazione passi di categoria devono sussistere almeno cinque di una lunga lista di requisiti indicati dal DM 1072/1969. Tra questi, è specificato che una piscina deve avere una superficie superiore agli 80 mq. Altri requisiti da tenere in considerazione sono una superficie abitabile maggiore a 160 mq, presenza di rifiniture particolarmente pregiate come stucchi alle pareti, presenza di montacarichi o ascensori, la scelta di materiali preziosi per la realizzazione di scale, porte e serramenti, la presenza di un campo da tennis. Come vedi è davvero difficile che istallando una piscina interrata la tua abitazione venga catalogata come casa di lusso.

In ogni casi, se hai dei dubbi, la cosa migliore da fare è di rivolgersi sempre ad un professionista, come un geometra o un architetto, che sicuramente saprà rispondere a tutte le tue domande e si occuperà del disbrigo delle faccende burocratiche.

Disinfezione dell’acqua delle piscine interrate

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La disinfezione dell’acqua nelle piscine interrate è di vitale importanza per mantenere un adeguato livello d’igiene e per assicurare ai tuoi cari una balneazione sicura.

Di regola, in una piscina, in particolare in una esterna, l’acqua andrebbe tenuta costantemente sotto controllo. Dovresti misurare con una certa assiduità i parametri e provvedere a regolare i valori fuori posto. Quest’operazione è fondamentale assieme alla filtrazione perché permette di eliminare i residui organici, prevenire la formazione di alghe, evitare l’accumulo di depositi di calcare e mantenere l’acqua trasparente. Se non vuoi trovarti ad affrontare fastidiosi problemi come la comparsa di macchie, la presenza di alghe, o le pareti incrostate, allora non ti dimenticare mai di disinfettare la piscina.

I metodi di disinfezione della piscina più diffusi

Esistono diversi modi per disinfettare la tua piscina interrata. A seconda delle esigenze e della tipologia di struttura, ecco quali sono i più utilizzati:

La disinfezione con il cloro

Il cloro è in assoluto il prodotto più usato per la sterilizzazione delle strutture. Si tratta di una sostanza molto efficace che agisce in fretta e ha un ottimo rapporto qualità prezzo. Si trova in formato liquido, granulare oppure in pastiglie, è relativamente facile da usare e garantisce un’ottima disinfezione.

Il bromo

Come il cloro, è un prodotto chimico particolarmente indicato per l’igiene delle strutture. Elimina in modo efficace batteri, funghi e microrganismi inquinanti. A differenza del cloro, è resistente alle alte temperature e ad un pH elevato, quindi è perfetto per le piscine di piccole dimensioni dove l’acqua tende a scaldarsi più in fretta. Il bromo viene particolarmente apprezzato perché non produce clorammine e, quindi, non causa cattivi odori, irritazioni alle mucose e agli occhi.

Ossigeno attivo

Per utilizzare l’ossigeno attivo hai bisogno di istallare un generatore che tramite l’utilizzo di lampade UV produce scariche ad alta tensione. È un sistema di sterilizzazione molto efficace perché ossida i detriti e distrugge microrganismi e batteri. Grazie a questo metodo puoi diminuire la quantità di prodotti chimici utilizzati e non avrai problemi di cattivi odori nella struttura.

Elettrolisi del sale

Il principio alla base dell’elettrolisi è la trasformazione della molecola di sodio in più derivati tra cui il cloruro di sodio, utile per la disinfezione della piscina. Se decidi di sterilizzare così la struttura, devi istallare un’apposita centralina che scinde il sale per ottenere i derivati. Una volta che il processo è terminato e l’acqua pulita, i raggi UV ritrasformano il cloruro in sale e il ciclo può ripartire. Si tratta di un metodo comodo perché ti evita di misurare i valori dell’acqua ogni giorno e in più non inquina perché non necessita di prodotti chimici.

Disinfezione con la luce UV

La luce UV si affianca alla disinfezione con il cloro e prevede l’utilizzo di lampade a luce ultravioletta. La luce policromatica serve ad eliminare i sottoprodotti nocivi che si formano con l’uso dei prodotti chimici e ripristinare così il cloro libero utile alla sterilizzazione.

Si tratta di una soluzione efficace che, però, non sostituisce l’uso delle sostanze chimiche.

Hai scelto il metodo da utilizzare per disinfettare la piscina? Se hai bisogno di un consiglio e desideri saperne di più non esitare a contattarci.

Cos’è il Biguanide?

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Hai già sentito questo nome e non sai di cosa si tratta? Il Biguanide, una parola un po’ inusuale, è un battericida che viene utilizzato in piscina per combattere il problema delle alghe e dei residui organici. Uno dei molti prodotti in commercio indicati per mantenere una corretta igiene della struttura.

Quando serve usare il Biguanide in piscina?

Il Biguanide è un trattamento privo di cloro a base di PoliEsa Metilene Biguanide o più semplicemente P.H.M.B.. Funziona molto bene come battericida grazie ad una forte componente funghicida che lo rende davvero efficace per combattere tante tipologie di alghe diverse.

Le alghe sono un problema comune nelle piscine interrate. A chi non è capitato di trovare l’acqua opaca e verdognola e di dover correre ai ripari? In questo articolo ti spieghiamo come combattere il fenomeno delle alghe senza ricorrere a metodi troppo drastici. Tornando al Biguanide, si tratta di un battericida molto diffuso, non solo perché particolarmente potente, ma anche perché è molto versatile e funziona anche con le alte temperature. Va, infatti, bene sia per le piscine interrate, che per quelle fuoriterra, ma anche per strutture di piccole dimensioni, come le minipiscine idromassaggio in cui l’acqua è più calda.

Come si usa il Biguanide?

Questo prodotto si presenta in forma liquida e si può versare direttamente in vasca. È davvero molto pratico da usare. L’importante è leggere con attenzione le indicazioni riportate sulla confezione in modo da non rischiare di sbagliare il dosaggio o di far danni. Infatti, il Biguanide è incompatibile con il cloro e, quindi, nel caso l’acqua sia stata precedentemente trattata, occorre effettuare un ricambio e lavare gli impianti. Per tale motivo, il suo utilizzo è più diffuso nel caso di piscine che usano come metodo di disinfezione l’ossigeno attivo. Il battericida viene così aggiunto come coadiuvante alla disinfezione.

Le caratteristiche del Biguanide

Si tratta di un prodotto potente e versatile che si presta molto bene alla disinfezione di piscine interrate e fuoriterra perché:

  • È efficace e agisce velocemente, per questo viene usato come alghicida e sterilizzante,
  • Sopporta bene le alte temperature e quindi si presta a disinfettare anche le minipiscine idromassaggio nelle quali l’acqua si scalda più in fretta,
  • Non è compatibile con il cloro, così viene utilizzato soprattutto nelle strutture che sono disinfettate con l’ossigeno attivo,
  • Non irrita la pelle e gli occhi ed è la soluzione ideale per chi mal sopporta sostanze più aggressive come il bromo o il cloro.

Il Biguanide è sia un battericida che può essere usato per eliminare le sostanze organiche in piscina, sia un coadiuvante al trattamento ad ossigeno attivo alternativo al cloro e al bromo. Come vedi esistono molti modi diversi per sterilizzare la struttura, dai più diffusi a quelli che sfruttano metodi alternativi per non ricorrere ai prodotti chimici, come la sterilizzazione a sale. Per sapere qual è il più adatto a te, ti consigliamo di rivolgerti ad un esperto, contatta il rivenditore Rete Piscine più vicino a dove abiti.

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Elettrolisi del sale per la disinfezione delle piscine interrate

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L’idea di utilizzare dei prodotti chimici per la disinfezione della tua piscina interrata non ti piace? Adesso hai un’alternativa altrettanto efficace ma meno inquinante: l’elettrolisi del sale. Si tratta di un procedimento per sterilizzare la struttura a base di cloro che, però, non usa sostanze chimiche ma solo una percentuale minima di sodio.

Come funziona l’elettrolisi del sale?

Un metodo innovativo che sfrutta il sale per ottenere cloruro di sodio, elemento base per disinfettare l’acqua della piscina. Il procedimento non è nuovo, esiste già in natura nell’ecosistema marino, ma adesso può essere riprodotto nella tua struttura in modo artificiale grazie ad un apposito apparecchio. Il funzionamento è abbastanza semplice. La centralina sfrutta un campo magnetico per scindere la molecola di sale ottenendo diversi derivati, tra cui, appunto, il cloruro di sodio. Quando l’acqua è stata disinfettata, i raggi UV completano il ciclo ritrasformando il cloruro in sale, così il processo può ricominciare da capo. L’elettrolisi è, infatti, un ciclo autonomo. L’unica cosa che devi ricordarti di fare è versare una minima quantità di sodio nell’acqua, 3-6 grammi ogni litro. Pensa che nell’ecosistema marino la percentuale è molto più alta e si aggira intorno a 25-35 grammi per litro.

Quali sono i grandi vantaggi della sterilizzazione a sale?

Se hai una piscina interrata, l’elettrolisi del sale è davvero comoda e in più ti garantisce alcuni vantaggi che non mancherai di apprezzare:

  • Niente prodotti chimici! Ti potrai finalmente liberare dell’uso dei prodotti chimici, che oltre ad inquinare, sono anche pericolosi da maneggiare.
  • Semplifichi la gestione della piscina. Niente più misurazioni e dosaggi quotidiani, l’elettrolisi del sale è un processo autonomo che, una volta avviato, si conclude e ricomincia da solo. L’unica cosa a cui devi prestare attenzione è la quantità di sale nella struttura. Quando scende al di sotto di 3-6 grammi al litro, allora devi aggiungerne.
  • Inquini di meno l’ecosistema in cui vivi. Con l’elettrolisi fai una scelta green che rispetta l’ambiente. In un momento in cui queste tematiche sono molto sentite, rendi la piscina più ecosostenibile.

La sterilizzazione a sale ha qualche inconveniente nelle piscine interrate?

Esistono degli svantaggi ad utilizzare questo metodo?

  • Per poter disinfettare la tua piscina interrata mediante la sterilizzazione a sale devi installare un apposito apparecchio. Si tratta di un costo aggiuntivo che, però, riuscirai ad ammortizzare facilmente eliminando i prodotti chimici.
  • Alla lunga, il sale potrebbe corrodere il rivestimento interno della struttura. Ecco perché, chi utilizza questo metodo deve fare dei controlli più frequenti per evitare che si formino dei depositi sulle pareti e sul fondo vasca.

La sterilizzazione a sale è un metodo efficace per disinfettare la piscina interrata che non prevede l’uso di sostanze inquinanti e che ti libera dall’incombenza quotidiana di misurare i parametri dell’acqua. Scegliere l’elettrolisi per la struttura significa fare una scelta amica dell’ambiente ed ecosostenibile, che migliora la qualità di vita di tutta la famiglia.

Se sei interessato e vuoi richiedere maggiori informazioni contatta il rivenditore Rete Piscine più vicino a te, un esperto sarà subito a tua disposizione.

Accessori per piscine interrate

Utilizzare il Bromo per trattare l’acqua delle piscine interrate

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Ogni giorno nell’acqua di una piscina interrata si introducono batteri, residui di creme protettive, polvere e sporcizia varia. Al fine di mantenere la struttura trasparente e di garantire un corretto livello di igiene è quindi necessario procedere con regolarità ad accendere l’impianto di filtrazione per eliminare torbidità e sporcizia, e con un trattamento chimico ad hoc per distruggere microrganismi inquinanti, alghe e sostanze organiche.

Per trattare l’acqua delle piscine interrate il disinfettante più comune è sicuramente il cloro, ma esistono alternative efficaci come il bromo. Entrambi si aggiungono all’acqua in formato granulare, in pastiglie o come liquido. Il dosaggio può essere effettuato o tramite dosatori manuali, oppure attraverso centraline automatiche, che svolgono il lavoro autonomamente senza errori e senza sprechi.

Siccome del trattamento con il cloro abbiamo già parlato qui, oggi approfondiamo quello con il bromo.

Che cos’è il bromo?

Prima di tutto il bromo è un elemento chimico alogeno. Una sostanza è definita alogena quando, a contatto con i metalli, genera sale. Infatti, alogeno vuole dire proprio generatore di sale.

Allo stesso modo del cloro anche il bromo si presta bene alla disinfezione delle piscine interrate e di quelle fuoriterra.

Come mai il bromo è un buon disinfettante per la tua piscina interrata?

Questo elemento è particolarmente aggressivo nei confronti delle sostanze organiche. Agisce in modo veloce e in poco tempo elimina virus, batteri, funghi e alghe che tendono a formarsi facilmente nella struttura.

Qual è la principale differenza tra cloro e bromo?

Il bromo è chimicamente meno attivo del cloro, viene considerato un ossidante di media forza e per questo occorre un dosaggio maggiore per ottenere lo stesso livello di disinfezione.

L’aspetto positivo, invece, è che il bromo reagisce meglio e mantiene la sua efficacia anche se il livello del pH si alza o se le temperature sono molto elevate. A differenze del cloro, poi, non contiene clorammine causa del cattivo odore della piscina, di irritazioni alle mucose e della perdita di colore del rivestimento interno della struttura.

Come funziona il trattamento chimico con il bromo?

Allo stesso modo del cloro, devi misurare i valori della piscina interrata con costanza e provvedere ad aggiungere il prodotto per correggerli qualora si trovassero fuori dai range. Per farlo puoi avvalerti di metodi manuali o metodi automatici. Ovviamente questi ultimi sono più precisi e ti fanno risparmiare tempo e sprechi inutili.

Siccome il bromo ha una capacità ossidante ridotta rispetto al cloro, la sua concentrazione nella struttura dovrà essere tenuta più elevata, all’incirca su valori che si aggirano tra 2 e 4-6 ppm.

Ricordati che per mantenere l’acqua della piscina trasparente, devi affiancare ad un trattamento chimico anche una filtrazione efficace. I filtri devono essere puliti per riuscire a trattenere i microrganismi più piccoli e invisibili e rendere l’impianto trasparente e sicuro proprio come lo desideri tu.

Se hai bisogno di un aiuto o vuoi avere maggiori informazioni, contatta il rivenditore Rete Piscine più vicino a te.

Trattamento antialghe per piscine interrate

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Se c’è una cosa che può rovinare un bel pomeriggio estivo che hai deciso di trascorrere nella tua piscina interrata, quella sono le alghe. Immagina che ti sei appena messo il costume e, con le infradito ai piedi, sei arrivato a bordo vasca, poi guardi giù, già in posizione da tuffo e trovi l’acqua verdognola, opaca e magari anche con qualche antiestetica macchina. Che fastidio!

E adesso? La prima cosa che viene spontaneo fare è provare con un retino a raccogliere i detriti sulla superficie della struttura e, poi, versare un po’ di disinfettante. Ma non è così che si debella il problema. Se vuoi eliminare le alghe alla radice ed evitare che dopo poco tempo si riformino, allora devi procedere con un trattamento antialghe.

Come mai si formano le alghe in piscina?

Nelle piscine interrate non è così strano che proliferano alghe sulle pareti e sul fondo vasca. Basta che ti sia dimenticato di controllare i parametri dell’acqua o abbia dosato male i prodotti chimici per far sì che i valori di cloro e pH si alterino e l’azione dei disinfettanti sia meno efficace. Così si accumulano microrganismi e sostanze organiche che sono la prima causa della formazione di alghe in piscina.

Un trattamento antialghe per ritrovare la trasparenza e l’igiene

Senza arrivare a misure drastiche e costose come svuotare la vasca e iniziare a fregare a mano, puoi procedere con un trattamento d’urto per ristabilire i valori corretti in piscina e, se ancora non dovesse bastare, aggiungi del prodotto antialghe.

Procedi come segue per debellare il problema:

  1. Controlla il tasso stabilizzante: deve essere uguale o minore di 75mg/l. Se il valore è più alto, allora provvedi svuotando una parte dell’acqua.
  2. Abbassa il pH e portalo a 7, utilizzando gli appositi prodotti con la dicitura pH minus, meno, -, e seguendo le indicazioni riportate sulla confezione. Questo facilita l’ossidazione e rende più efficace la sterilizzazione della piscina.
  3. Esegui un trattamento d’urto, versa quindi il disinfettante necessario. Per una superclorazione la dose di prodotto da utilizzare è quasi doppia rispetto a quella che impieghi normalmente per la manutenzione ordinaria della piscina. Segui sempre le indicazioni riportate sulla confezione.
  4. Adesso accendi l’impianto di filtrazione e lascialo in funzione per 24 ore.

Prima di tuffarti, accertati che i parametri dell’acqua siano tornati dentro i range ottimali.

Se dopo la superclorazione dovessi avere ancora problemi e la struttura apparisse poco pulita, allora intervieni con un trattamento anti-alghe per piscine interrate. Si tratta di prodotto studiato proprio per prevenire l’accumulo di sostanze organiche nell’impianto. È importante sceglierne uno professionale e di qualità per garantire la buona riuscita del trattamento.

Ricordati, però, che il miglior modo per evitare che questi spiacevoli fenomeni si presentino nella tua piscina è quello di prevenirli con una gestione quotidiana accurata, misurando i parametri con costanza e dosando correttamente i chimici. Se stai attento e unisci queste operazioni a una filtrazione adeguata, vedrai che le alghe non si faranno più vedere nella tua piscina interrata!

Come evitare batteri, alghe e funghi in piscina

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Se c’è una cosa davvero fastidiosa quando sei pronto a tuffarti in piscina, è trovare l’acqua torbida. Eppure capita più spesso di quanto tu possa pensare. Alcuni tra i principali inconvenienti di un impianto sono proprio alghe, batteri e funghi che minano l’igiene e rendono la balneazione poco piacevole. Il problema si accentua, poi, se hai una piscina interrata esterna. Fuori, infatti, è più facile che lo sporco si accumuli e finisca accidentalmente nella vasca.

Come mai le alghe e i batteri proliferano nella piscina?

Alghe e batteri sono sostanze organiche e che quasi sempre la loro comparsa in piscina è dovuta a uno dei seguenti fattori:

  • Scarsa disinfezione. Ad esempio hai dimenticato di aggiungere il disinfettante, oppure che ne hai messo troppo poco.
  • Filtrazione insufficiente. Hai tenuto acceso l’impianto di filtrazione per un tempo minore rispetto al solito. Se non è accaduto, allora prova anche a controllare i filtri, può darsi che i letti di sabbia siano troppo sporchi per una pulizia efficace.
  • Agenti atmosferici. Il vento e la pioggia portano detriti e sporcizia in vasca e se tu non hai chiuso la piscina o non la disinfetti per tempo.
  • Residui di creme solari e abbronzanti. Anche se la pelle è appena stata lavata sotto la doccia, rilascia comunque sostanze come tracce di creme solari o oli abbronzanti.

La prevenzione è la miglior arma contro alghe e batteri

La buona notizia è che batteri, alghe e funghi si possono evitare, basta prevenire la loro formazione. Come?

  • Il trattamento chimico. Uno dei principali modi per evitare la formazione di alghe e sostanze organiche, è non dimenticarti il disinfettante. I prodotti chimici sono davvero efficaci e in poco tempo riescono ad eliminare i microrganismi inquinanti, anche i più piccoli.
  • La misurazione dei parametri. In particolare, il pH deve aggirarsi intorno a 7,2 e 7,4 perché i disinfettanti possano lavorare bene. Un pH più alto o più basso rallenta la loro azione o la annulla.
  • La pulizia dei filtri. Puoi lasciare acceso l’impianto di filtrazione quanto vuoi, ma se i filtri sono sporchi, non servirà a niente. Per avere una piscina pulita e l’acqua trasparente, assicurati che i filtri siano lindi e i letti privi di detriti. Per farlo controlla la pressione indicata sul manometro.
  • La copertura anche nella stagione di utilizzo. La miglior prevenzione è evitare che lo sporco finisca nella piscina, e per farlo, devi coprirla anche nei mesi estivi quando non la utilizzi. La copertura isotermica serve proprio a questo, comoda e funzionale, protegge la struttura d’estate quando non ci sei, contrasta il fenomeno dell’evaporazione e impedisce allo sporco di entrare.

Se, invece, le alghe hanno già fatto la loro comparsa, allora intervieni con un trattamento d’urto e del prodotto antialghe.

Trattamento dell’acqua delle piscine interrate

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Nelle piscine interrate, l’igiene è indispensabile per garantire una balneazione sicura. Affinché la tua piscina sia davvero un luogo in cui rilassarti assieme ai tuoi cari, deve innanzitutto essere pulita. Non basta, infatti, spazzolare pareti e fondo vasca o accendere l’impianto di filtrazione per assicurare un corretto livello d’igiene: serve fare il trattamento dell’acqua.

A cosa serve trattamento dell’acqua nelle piscine interrate?

Ogni giorno nell’acqua della piscina interrata finiscono microrganismi e batteri inquinanti, quali spore, polvere e sporcizia varia. È normale e anche se ti sembra che la piscina sia pulita e trasparente, non farti ingannare dall’apparenza. Si tratta di particelle talmente piccole da essere invisibili ad occhi nudo e l’impianto di filtrazione, da solo, non riesce a trattenerle. Ecco perché è necessario intervenire con un altro processo: il trattamento chimico. Il compito dei prodotti disinfettanti è quello di ossidare le sostanze inquinanti in modo che i filtri riescano a trattenerle.

Quale disinfettante si utilizza per l’igiene della piscina interrata?

Non c’è un disinfettante solo, ma quelli più utilizzati sono i prodotti a base di cloro. La loro diffusione è dovuta soprattutto alla loro efficacia, nonché al prezzo contenuto. In una piscina, l’azione del cloro è molto efficace e in poco tempo distrugge tutte le particelle organiche, agendo allo stesso tempo sia come ossidante che come disinfettante.

Da solo, un singolo disinfettante, però, può non essere sufficiente. Se l’acqua è molto sporca si interviene anche con i flocculanti, sostanze che eliminano le particelle in sospensione, e gli alghicidi, contro la proliferazione di alghe e spore.

Per ciascuno di questi prodotti, le dosi consigliate sono riportate sulla confezione. Ricordati di leggerle con attenzione. Inoltre, quando maneggi queste sostanze, non dimenticarti mai di indossare guanti protettivi e una mascherina. Si tratta pur sempre di prodotti chimici ed è meglio essere prudenti!

Il trattamento chimico in piscina: oltre ai disinfettanti

Il pH è un parametro importantissimo in una piscina interrata, perché indica il grado di alcalinità o basicità dell’acqua. Viene misurato su una scala che va da 0 a 14, dove 7 vuol dire pH neutro. Per garantire una corretta igiene, il valore del pH dovrebbe aggirarsi attorno a 7.2 e 7.4. Un pH basso, infatti, oltre ad irritare pelle e mucose, può causare corrosione dei materiali, deterioramento delle piastrelle del rivestimento interno, nonché l’instabilità dei disinfettanti. Allo stesso modo con un pH troppo elevato, l’acqua tende ad intorpidirsi facilmente, si formano delle incrostazioni nei filtri e sulle pareti e il fondo vasca e i disinfettanti agiscono in modo più lento.

Insomma, il pH è essenziale per mantenere l’acqua di un impianto trasparente, garantire una balneazione sicura e assicurare l’efficacia dei prodotti chimici. Ecco perché bisogna misurare con frequenza il valore del pH e provvedere a correggerlo qualora si trovasse fuori dai range ottimali. Per farlo ci sono dei prodotti apposta indicati con la dicitura pH minus, meno o “-“, per abbassarlo, oppure pH plus, più o “+”, per alzarlo.

Il trattamento chimico fa parte di quelle operazioni di manutenzione ordinaria di una piscina interrata fondamentali per la pulizia e la corretta gestione della struttura. Se hai bisogno di una mano chiedi aiuto al rivenditore Rete Piscine più vicino a te.

Combatti il freddo con la sauna

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La sauna è una grande alleata contro il freddo. D’inverno è un vero toccasana e, nelle giornate più gelide, aiuta a rigenerare il fisico e l’organismo.

Le origini della sauna nel mondo

Le sue origini sono lontane. I paesi del nord Europa, Finlandia, Norvegia e Svezia, la usano da anni per combattere le basse temperature e temprare il corpo. Lassù, dove si arriva anche a meno venti gradi sotto zero, la sauna è quasi un rito quotidiano di benessere. Infatti, quasi tutte le abitazioni sono dotate di questo comfort e, se non è riservato alla singola casa, si trova all’interno delle strutture condominiali.

Grazie alle sue proprietà benefiche, la sauna si è diffusa in tutta la cultura occidentale, in Europa Continentale come in America. I centri benessere e le spa l’hanno introdotta all’interno dei loro percorsi di relax e sempre più persone scelgono di installare questo accessorio a casa propria.

I benefici della sauna

Come abbiamo detto la sauna può apportare numerosi benefici all’organismo, sia a livello fisico che mentale. Ecco i principali:

  • Libera i tessuti dalle tossine e dalle particelle tossiche. Il calore dilata i pori e permette di espellere in modo naturale le sostanze nocive.
  • Elimina le cellule morte e favorisce il ricambio della pelle. È sempre l’azione del calore che si dimostra efficace nel depurare la cute e lasciare l’epidermide liscia e pulita.
  • Migliora la circolazione. Questo grazie al repentino passaggio tra caldo e freddo. Quando esci dalla sauna, infatti, è consigliato fare una bella doccia a temperatura bassa per completare il trattamento.
  • Aiuta le vie respiratorie e libera i polmoni. Attenzione: non ci riferiamo a chi ha problemi respiratori, in questo caso la sauna è sconsigliata. Ma, invece, chi soffre di raffreddori di stagioni e allergie, troverà giovamento in questi trattamento.
  • Allontana l’ansia e calma lo stress dopo una faticosa giornata di lavoro.

Quali precauzioni usare?

La sauna fa molto bene a patto di farla correttamente. Ti riportiamo qualche consiglio degli esperti per trarre il massimo giovamento:

  • Non mangiare prima di entrare. Se hai tanta fame, opta per uno spuntino veloce, un frutto o una barretta ai cereali. Entrare in un ambiente molto caldo, non facilita la digestione.
  • Prima e dopo la sauna è bene bere molto per reintegrare i liquidi persi con la sudorazione. Evita, però, bevande ghiacciate e prediligi, invece, una tisana o un tè tiepidi.
  • Il percorso più corretto prevede una permanenza di dieci-quindici minuti all’interno dell’ambiente caldo, una pausa con una doccia fredda, un’altra permanenza di dieci minuti, seguita da un’altra doccia fredda.
  • Se è la prima volta, riduci i tempi di permanenza per abituare il corpo.
  • Porta sempre con te un asciugamano e un paio di ciabatte.
  • Non agitarti, spegni i cellulari e fermati per il tempo del trattamento. Se senti giramenti di testa, esci con calma e senza scatti.

Se è da tempo che desideri una sauna, allora sappi che oggi puoi averne una a casa tua di grande qualità e ad un prezzo contenuto e creare così un angolo dedicato al benessere e al relax tutto per te e per i tuoi cari. Se vuoi saperne di più contatta il rivenditore Rete Piscine più vicino a te.