Piscina interrata

Elettrolisi del sale per la disinfezione delle piscine interrate

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L’idea di utilizzare dei prodotti chimici per la disinfezione della tua piscina interrata non ti piace? Adesso hai un’alternativa altrettanto efficace ma meno inquinante: l’elettrolisi del sale. Si tratta di un procedimento per sterilizzare la struttura a base di cloro che, però, non usa sostanze chimiche ma solo una percentuale minima di sodio.

Come funziona l’elettrolisi del sale?

Un metodo innovativo che sfrutta il sale per ottenere cloruro di sodio, elemento base per disinfettare l’acqua della piscina. Il procedimento non è nuovo, esiste già in natura nell’ecosistema marino, ma adesso può essere riprodotto nella tua struttura in modo artificiale grazie ad un apposito apparecchio. Il funzionamento è abbastanza semplice. La centralina sfrutta un campo magnetico per scindere la molecola di sale ottenendo diversi derivati, tra cui, appunto, il cloruro di sodio. Quando l’acqua è stata disinfettata, i raggi UV completano il ciclo ritrasformando il cloruro in sale, così il processo può ricominciare da capo. L’elettrolisi è, infatti, un ciclo autonomo. L’unica cosa che devi ricordarti di fare è versare una minima quantità di sodio nell’acqua, 3-6 grammi ogni litro. Pensa che nell’ecosistema marino la percentuale è molto più alta e si aggira intorno a 25-35 grammi per litro.

Quali sono i grandi vantaggi della sterilizzazione a sale?

Se hai una piscina interrata, l’elettrolisi del sale è davvero comoda e in più ti garantisce alcuni vantaggi che non mancherai di apprezzare:

  • Niente prodotti chimici! Ti potrai finalmente liberare dell’uso dei prodotti chimici, che oltre ad inquinare, sono anche pericolosi da maneggiare.
  • Semplifichi la gestione della piscina. Niente più misurazioni e dosaggi quotidiani, l’elettrolisi del sale è un processo autonomo che, una volta avviato, si conclude e ricomincia da solo. L’unica cosa a cui devi prestare attenzione è la quantità di sale nella struttura. Quando scende al di sotto di 3-6 grammi al litro, allora devi aggiungerne.
  • Inquini di meno l’ecosistema in cui vivi. Con l’elettrolisi fai una scelta green che rispetta l’ambiente. In un momento in cui queste tematiche sono molto sentite, rendi la piscina più ecosostenibile.

La sterilizzazione a sale ha qualche inconveniente nelle piscine interrate?

Esistono degli svantaggi ad utilizzare questo metodo?

  • Per poter disinfettare la tua piscina interrata mediante la sterilizzazione a sale devi installare un apposito apparecchio. Si tratta di un costo aggiuntivo che, però, riuscirai ad ammortizzare facilmente eliminando i prodotti chimici.
  • Alla lunga, il sale potrebbe corrodere il rivestimento interno della struttura. Ecco perché, chi utilizza questo metodo deve fare dei controlli più frequenti per evitare che si formino dei depositi sulle pareti e sul fondo vasca.

La sterilizzazione a sale è un metodo efficace per disinfettare la piscina interrata che non prevede l’uso di sostanze inquinanti e che ti libera dall’incombenza quotidiana di misurare i parametri dell’acqua. Scegliere l’elettrolisi per la struttura significa fare una scelta amica dell’ambiente ed ecosostenibile, che migliora la qualità di vita di tutta la famiglia.

Se sei interessato e vuoi richiedere maggiori informazioni contatta il rivenditore Rete Piscine più vicino a te, un esperto sarà subito a tua disposizione.

Accessori per piscine interrate

Utilizzare il Bromo per trattare l’acqua delle piscine interrate

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Ogni giorno nell’acqua di una piscina interrata si introducono batteri, residui di creme protettive, polvere e sporcizia varia. Al fine di mantenere la struttura trasparente e di garantire un corretto livello di igiene è quindi necessario procedere con regolarità ad accendere l’impianto di filtrazione per eliminare torbidità e sporcizia, e con un trattamento chimico ad hoc per distruggere microrganismi inquinanti, alghe e sostanze organiche.

Per trattare l’acqua delle piscine interrate il disinfettante più comune è sicuramente il cloro, ma esistono alternative efficaci come il bromo. Entrambi si aggiungono all’acqua in formato granulare, in pastiglie o come liquido. Il dosaggio può essere effettuato o tramite dosatori manuali, oppure attraverso centraline automatiche, che svolgono il lavoro autonomamente senza errori e senza sprechi.

Siccome del trattamento con il cloro abbiamo già parlato qui, oggi approfondiamo quello con il bromo.

Che cos’è il bromo?

Prima di tutto il bromo è un elemento chimico alogeno. Una sostanza è definita alogena quando, a contatto con i metalli, genera sale. Infatti, alogeno vuole dire proprio generatore di sale.

Allo stesso modo del cloro anche il bromo si presta bene alla disinfezione delle piscine interrate e di quelle fuoriterra.

Come mai il bromo è un buon disinfettante per la tua piscina interrata?

Questo elemento è particolarmente aggressivo nei confronti delle sostanze organiche. Agisce in modo veloce e in poco tempo elimina virus, batteri, funghi e alghe che tendono a formarsi facilmente nella struttura.

Qual è la principale differenza tra cloro e bromo?

Il bromo è chimicamente meno attivo del cloro, viene considerato un ossidante di media forza e per questo occorre un dosaggio maggiore per ottenere lo stesso livello di disinfezione.

L’aspetto positivo, invece, è che il bromo reagisce meglio e mantiene la sua efficacia anche se il livello del pH si alza o se le temperature sono molto elevate. A differenze del cloro, poi, non contiene clorammine causa del cattivo odore della piscina, di irritazioni alle mucose e della perdita di colore del rivestimento interno della struttura.

Come funziona il trattamento chimico con il bromo?

Allo stesso modo del cloro, devi misurare i valori della piscina interrata con costanza e provvedere ad aggiungere il prodotto per correggerli qualora si trovassero fuori dai range. Per farlo puoi avvalerti di metodi manuali o metodi automatici. Ovviamente questi ultimi sono più precisi e ti fanno risparmiare tempo e sprechi inutili.

Siccome il bromo ha una capacità ossidante ridotta rispetto al cloro, la sua concentrazione nella struttura dovrà essere tenuta più elevata, all’incirca su valori che si aggirano tra 2 e 4-6 ppm.

Ricordati che per mantenere l’acqua della piscina trasparente, devi affiancare ad un trattamento chimico anche una filtrazione efficace. I filtri devono essere puliti per riuscire a trattenere i microrganismi più piccoli e invisibili e rendere l’impianto trasparente e sicuro proprio come lo desideri tu.

Se hai bisogno di un aiuto o vuoi avere maggiori informazioni, contatta il rivenditore Rete Piscine più vicino a te.

Trattamento antialghe per piscine interrate

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Se c’è una cosa che può rovinare un bel pomeriggio estivo che hai deciso di trascorrere nella tua piscina interrata, quella sono le alghe. Immagina che ti sei appena messo il costume e, con le infradito ai piedi, sei arrivato a bordo vasca, poi guardi giù, già in posizione da tuffo e trovi l’acqua verdognola, opaca e magari anche con qualche antiestetica macchina. Che fastidio!

E adesso? La prima cosa che viene spontaneo fare è provare con un retino a raccogliere i detriti sulla superficie della struttura e, poi, versare un po’ di disinfettante. Ma non è così che si debella il problema. Se vuoi eliminare le alghe alla radice ed evitare che dopo poco tempo si riformino, allora devi procedere con un trattamento antialghe.

Come mai si formano le alghe in piscina?

Nelle piscine interrate non è così strano che proliferano alghe sulle pareti e sul fondo vasca. Basta che ti sia dimenticato di controllare i parametri dell’acqua o abbia dosato male i prodotti chimici per far sì che i valori di cloro e pH si alterino e l’azione dei disinfettanti sia meno efficace. Così si accumulano microrganismi e sostanze organiche che sono la prima causa della formazione di alghe in piscina.

Un trattamento antialghe per ritrovare la trasparenza e l’igiene

Senza arrivare a misure drastiche e costose come svuotare la vasca e iniziare a fregare a mano, puoi procedere con un trattamento d’urto per ristabilire i valori corretti in piscina e, se ancora non dovesse bastare, aggiungi del prodotto antialghe.

Procedi come segue per debellare il problema:

  1. Controlla il tasso stabilizzante: deve essere uguale o minore di 75mg/l. Se il valore è più alto, allora provvedi svuotando una parte dell’acqua.
  2. Abbassa il pH e portalo a 7, utilizzando gli appositi prodotti con la dicitura pH minus, meno, -, e seguendo le indicazioni riportate sulla confezione. Questo facilita l’ossidazione e rende più efficace la sterilizzazione della piscina.
  3. Esegui un trattamento d’urto, versa quindi il disinfettante necessario. Per una superclorazione la dose di prodotto da utilizzare è quasi doppia rispetto a quella che impieghi normalmente per la manutenzione ordinaria della piscina. Segui sempre le indicazioni riportate sulla confezione.
  4. Adesso accendi l’impianto di filtrazione e lascialo in funzione per 24 ore.

Prima di tuffarti, accertati che i parametri dell’acqua siano tornati dentro i range ottimali.

Se dopo la superclorazione dovessi avere ancora problemi e la struttura apparisse poco pulita, allora intervieni con un trattamento anti-alghe per piscine interrate. Si tratta di prodotto studiato proprio per prevenire l’accumulo di sostanze organiche nell’impianto. È importante sceglierne uno professionale e di qualità per garantire la buona riuscita del trattamento.

Ricordati, però, che il miglior modo per evitare che questi spiacevoli fenomeni si presentino nella tua piscina è quello di prevenirli con una gestione quotidiana accurata, misurando i parametri con costanza e dosando correttamente i chimici. Se stai attento e unisci queste operazioni a una filtrazione adeguata, vedrai che le alghe non si faranno più vedere nella tua piscina interrata!

Come evitare batteri, alghe e funghi in piscina

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Se c’è una cosa davvero fastidiosa quando sei pronto a tuffarti in piscina, è trovare l’acqua torbida. Eppure capita più spesso di quanto tu possa pensare. Alcuni tra i principali inconvenienti di un impianto sono proprio alghe, batteri e funghi che minano l’igiene e rendono la balneazione poco piacevole. Il problema si accentua, poi, se hai una piscina interrata esterna. Fuori, infatti, è più facile che lo sporco si accumuli e finisca accidentalmente nella vasca.

Come mai le alghe e i batteri proliferano nella piscina?

Alghe e batteri sono sostanze organiche e che quasi sempre la loro comparsa in piscina è dovuta a uno dei seguenti fattori:

  • Scarsa disinfezione. Ad esempio hai dimenticato di aggiungere il disinfettante, oppure che ne hai messo troppo poco.
  • Filtrazione insufficiente. Hai tenuto acceso l’impianto di filtrazione per un tempo minore rispetto al solito. Se non è accaduto, allora prova anche a controllare i filtri, può darsi che i letti di sabbia siano troppo sporchi per una pulizia efficace.
  • Agenti atmosferici. Il vento e la pioggia portano detriti e sporcizia in vasca e se tu non hai chiuso la piscina o non la disinfetti per tempo.
  • Residui di creme solari e abbronzanti. Anche se la pelle è appena stata lavata sotto la doccia, rilascia comunque sostanze come tracce di creme solari o oli abbronzanti.

La prevenzione è la miglior arma contro alghe e batteri

La buona notizia è che batteri, alghe e funghi si possono evitare, basta prevenire la loro formazione. Come?

  • Il trattamento chimico. Uno dei principali modi per evitare la formazione di alghe e sostanze organiche, è non dimenticarti il disinfettante. I prodotti chimici sono davvero efficaci e in poco tempo riescono ad eliminare i microrganismi inquinanti, anche i più piccoli.
  • La misurazione dei parametri. In particolare, il pH deve aggirarsi intorno a 7,2 e 7,4 perché i disinfettanti possano lavorare bene. Un pH più alto o più basso rallenta la loro azione o la annulla.
  • La pulizia dei filtri. Puoi lasciare acceso l’impianto di filtrazione quanto vuoi, ma se i filtri sono sporchi, non servirà a niente. Per avere una piscina pulita e l’acqua trasparente, assicurati che i filtri siano lindi e i letti privi di detriti. Per farlo controlla la pressione indicata sul manometro.
  • La copertura anche nella stagione di utilizzo. La miglior prevenzione è evitare che lo sporco finisca nella piscina, e per farlo, devi coprirla anche nei mesi estivi quando non la utilizzi. La copertura isotermica serve proprio a questo, comoda e funzionale, protegge la struttura d’estate quando non ci sei, contrasta il fenomeno dell’evaporazione e impedisce allo sporco di entrare.

Se, invece, le alghe hanno già fatto la loro comparsa, allora intervieni con un trattamento d’urto e del prodotto antialghe.

Trattamento dell’acqua delle piscine interrate

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Nelle piscine interrate, l’igiene è indispensabile per garantire una balneazione sicura. Affinché la tua piscina sia davvero un luogo in cui rilassarti assieme ai tuoi cari, deve innanzitutto essere pulita. Non basta, infatti, spazzolare pareti e fondo vasca o accendere l’impianto di filtrazione per assicurare un corretto livello d’igiene: serve fare il trattamento dell’acqua.

A cosa serve trattamento dell’acqua nelle piscine interrate?

Ogni giorno nell’acqua della piscina interrata finiscono microrganismi e batteri inquinanti, quali spore, polvere e sporcizia varia. È normale e anche se ti sembra che la piscina sia pulita e trasparente, non farti ingannare dall’apparenza. Si tratta di particelle talmente piccole da essere invisibili ad occhi nudo e l’impianto di filtrazione, da solo, non riesce a trattenerle. Ecco perché è necessario intervenire con un altro processo: il trattamento chimico. Il compito dei prodotti disinfettanti è quello di ossidare le sostanze inquinanti in modo che i filtri riescano a trattenerle.

Quale disinfettante si utilizza per l’igiene della piscina interrata?

Non c’è un disinfettante solo, ma quelli più utilizzati sono i prodotti a base di cloro. La loro diffusione è dovuta soprattutto alla loro efficacia, nonché al prezzo contenuto. In una piscina, l’azione del cloro è molto efficace e in poco tempo distrugge tutte le particelle organiche, agendo allo stesso tempo sia come ossidante che come disinfettante.

Da solo, un singolo disinfettante, però, può non essere sufficiente. Se l’acqua è molto sporca si interviene anche con i flocculanti, sostanze che eliminano le particelle in sospensione, e gli alghicidi, contro la proliferazione di alghe e spore.

Per ciascuno di questi prodotti, le dosi consigliate sono riportate sulla confezione. Ricordati di leggerle con attenzione. Inoltre, quando maneggi queste sostanze, non dimenticarti mai di indossare guanti protettivi e una mascherina. Si tratta pur sempre di prodotti chimici ed è meglio essere prudenti!

Il trattamento chimico in piscina: oltre ai disinfettanti

Il pH è un parametro importantissimo in una piscina interrata, perché indica il grado di alcalinità o basicità dell’acqua. Viene misurato su una scala che va da 0 a 14, dove 7 vuol dire pH neutro. Per garantire una corretta igiene, il valore del pH dovrebbe aggirarsi attorno a 7.2 e 7.4. Un pH basso, infatti, oltre ad irritare pelle e mucose, può causare corrosione dei materiali, deterioramento delle piastrelle del rivestimento interno, nonché l’instabilità dei disinfettanti. Allo stesso modo con un pH troppo elevato, l’acqua tende ad intorpidirsi facilmente, si formano delle incrostazioni nei filtri e sulle pareti e il fondo vasca e i disinfettanti agiscono in modo più lento.

Insomma, il pH è essenziale per mantenere l’acqua di un impianto trasparente, garantire una balneazione sicura e assicurare l’efficacia dei prodotti chimici. Ecco perché bisogna misurare con frequenza il valore del pH e provvedere a correggerlo qualora si trovasse fuori dai range ottimali. Per farlo ci sono dei prodotti apposta indicati con la dicitura pH minus, meno o “-“, per abbassarlo, oppure pH plus, più o “+”, per alzarlo.

Il trattamento chimico fa parte di quelle operazioni di manutenzione ordinaria di una piscina interrata fondamentali per la pulizia e la corretta gestione della struttura. Se hai bisogno di una mano chiedi aiuto al rivenditore Rete Piscine più vicino a te.

Piscina interna: come trasformarla in un luogo confortevole

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Una piscina interna si può utilizzare 365 giorni l’anno. Quando fuori fa freddo, puoi concederti un bagno caldo, mantenerti in forma anche nei mesi invernali e approfittare di veri e propri trattamenti benessere con tutti i benefici dell’idroterapia.

Un impianto interno migliora la qualità della vita di tutta la famiglia, allo stesso tempo, però, richiede attenzioni particolari per poter garantire una balneazione sicura e un ambiente salubre.

  • Il deumidificatore. Essenziale per tenere sotto controllo l’umidità dell’aria, che nella stanza in cui è alloggiata la struttura, rischia di raggiungere livelli troppo elevati. Se non viene tenuta sotto controllo porta alla formazione di muffe e funghi e, alla lunga, il problema si può aggravare, intaccando le pareti stesse fino a provocare danni strutturali.
  • Il riscaldamento. Nei mesi più freddi, anche se la piscina è interna, per rendere più piacevole l’acqua potrebbe essere necessario regolarne la temperatura. Un buon sistema di riscaldamento ti consente di avere l’impianto sempre pronto per un tuffo.
  • Non dimenticare mai la pulizia. In una piscina interna valgono le stesse accortezze di uno esterno per quanto riguarda l’igiene, il dosaggio corretto dei chimici, la filtrazione e il ricircolo dell’acqua, la pulizia di pareti e fondo vasca.

Un ambiente accogliente e personale

Una volta che ti sei assicurato una corretta igiene, puoi pensare a trasformare la tua piscina interna in un luogo su misura per te e per i tuoi cari aggiungendo accessori e comfort.

  • L’idromassaggio, per concederti piacevoli momenti di relax. Puoi installarlo sia in fase di costruzione, oppure farlo in un momento successivo inserendolo in un’insenatura ricavata apposta o sui gradoni della scala romana.
  • Il sistema luci diventa indispensabile trattandosi di un impianto al chiuso. Sia per dare alla stanza la giusta illuminazione, sia per creare dei punti luce più raccolti e dare vita ad atmosfere più intime e rilassanti. Ti consigliamo di optare per la tecnologia led, che permette un ampio grado di personalizzazione per la scelta dei colori e per la creazione di sequenze e giochi. Senza contare che i fari a led ti fanno risparmiare fino ad un 80% in più rispetto ai normali fari alogeni.
  • Il nuoto controcorrente. Questo accessorio ti permette di allenarti anche negli impianti di piccole dimensioni. Grazie ad un getto di intensità variabile puoi nuotare senza muoverti. Il concetto è lo stesso che sta dietro al tapis roulant, il tappeto scorre nella direzione opposta in cui tu corri e quindi non avanzi.

Ci sono ancora tanti accessori per personalizzare la tua struttura, hai un’ampia scelta adatta ad ogni esigenza e budget per riuscire a creare l’ambiente che hai sempre desiderato.

Se non disponi di tanto spazio, ma non vuoi rinunciare al piacere di un angolo relax, allora le minipiscine sono la soluzione giusta per te. Si tratta di impianti a tutti gli effetti, con un loro sistema di ricircolo dell’acqua, solo che di dimensioni ridotte. Sono dotate di comode sedute anatomiche studiate apposta e di bocchette idromassaggio posizionate in modo tattico e orientabili. La buona notizia è che possono essere montate facilmente quasi ovunque grazie ad un apposito tappetino isolante. Via libera dunque anche a chi non dispone di grandi metrature!

Se hai bisogno di maggiori informazioni contatta il rivenditore Rete Piscine più vicino a te.

Piscina ecosostenibile

Quali valori sono da misurare nell’acqua di una piscina

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I valori dell’acqua di una piscina sono fondamentali per salvaguardarne la trasparenza e per proteggere i bagnanti da irritazioni alla pelle. Ecco perché devi ricordarti di monitorare con costanza ciascun parametro e, nel caso fosse al di fuori del range ottimale, provvedere a correggerlo utilizzando specifici prodotti.

I parametri da tenere sotto controllo sono tre:

TH – Total Hardness –

È la Durezza Totale dell’acqua ed è data dalla densità dei sali di calcio e di magnesio. Di solito si tratta di particelle solubili, ma a causa dell’evaporazione e del riscaldamento, possono precipitare sul fondo della struttura formando depositi di calcare. Il TH si misura in gradi francesi (°f ), un grado indica 10 mg di carbonato di calcio per litro di acqua. Questo valore dovrebbe aggirarsi intorno ai 20°f, pari a 20 kg di calcare ogni 100 mc. Se il TH è più alto, allora si formano i depositi e la piscina diventa il luogo ideale per la proliferazione di alghe. Al contrario un TH basso fa diventare l’acqua aggressiva intaccando e corrodendo il rivestimento interno. Per regolare la Durezza Totale serve un prodotto anticalcare.

TAC -Titolo Alcalimetrico Completo –

Il tac è l’Alcalinità Totale: vuol dire la capacità dell’acqua di opporre resistenza a cambiamenti del pH. In altre parole, determina la stabilità del pH. Anche il TAC, come il TH, si misura in gradi francesi.

Il valore ottimale di questo parametro si aggira tra 100 e 250 mg/l. Se il TAC è al di sotto degli 80 mg/l, indica un pH molto instabile e un’acqua parecchio aggressiva. Al contrario, se il TAC supera i 250 mg/l, indica un pH troppo stabile. Anche in questo caso non va bene, e quindi bisogna agire dosando costantemente i chimici.

pH – Potenziale Idrogeno –

Il pH è sicuramente il parametro più conosciuto e definisce il grado di acidità o alcalinità dell’acqua. In un impianto, il pH dovrebbe sempre aggirarsi intorno a 7.2 e 7.4, ovvero lo stesso pH degli occhi e della pelle, per non provocare irritazioni alle mucose. Se il pH è uguale a 7.2, si dice che l’acqua è neutra e in termini tecnici vuol dire che non deposita, né dissolve particelle di carbonato di calcio.

Un pH neutro è importante anche per l’efficacia dei chimici, il cloro è più attivo e disinfetta meglio la struttura. Per mantenere costante il pH ci sono appositi prodotti regolatori.

Il cloro

Sebbene non sia un valore dell’acqua, ci sembra giusto citare il cloro in quanto è il disinfettante più diffuso e utilizzato per la sterilizzazione dell’impianto. Esiste sia nella variante in pastiglie che in polvere. Le quantità necessarie a mantenere una corretta igiene in piscina sono riportate sulla confezione. Se l’acqua è particolarmente sporca, puoi procedere con un trattamento shock, ovvero aggiungere una dose massiccia di disinfettante. Dopo una clorazione d’urto ricordati sempre di verificare la quantità di cloro libero attivo nella vasca che non deve mai superare 1,00 ppm.

Oltre a tenere sotto controllo i parametri della piscina e a regolarli con i chimici, è importante provvedere a filtrare l’acqua con frequenza al fine di eliminare anche le particelle più piccole. Filtrazione e disinfezione vanno a braccetto in una piscina, entrambe svolgono un ruolo fondamentale per salvaguardare l’igiene dell’impianto. Ricordati, quindi, di dedicarti con costanza alla pulizia della struttura per garantire una balneazione sicura a te e ai tuoi cari. Per maggiori informazioni, contatta il rivenditore Rete Piscine più vicino a te.

Cosa fare prima di chiudere la piscina per l’inverno?

WinterCover

La chiusura della piscina a fine della bella stagione è un’operazione cruciale. In una sola mossa proteggi l’impianto dal gelo e dalle intemperie, salvaguardi lo stato dell’acqua ed eviti costosi lavori di manutenzione la prossima primavera.

In breve una buona messa a riposo della struttura ti fa risparmiare e ti evita inutili seccature, in particolare:

  • Non dovrai svuotare la piscina a primavera. Per far tornare l’acqua alla sua originale trasparenza e cristallinità ti basterà un semplice trattamento d’urto.
  • Non dovrai riparare le crepe del rivestimento interno. Se la piscina viene coperta e rimane chiusa per tutto l’inverno il rivestimento interno non è soggetto a sbalzi termici elevati e non si danneggia
  • Non dovrai grattare via le incrostazioni dal fondo della vasca. Se si dovessero formare, saranno comunque contenute e facilmente rimovibili grazie al trattamento invernale dell’acqua.

Chiudere la piscina per l’inverno passo, passo

Le attività di messa a riposo dell’impianto vanno eseguite prima dell’arrivo del grande freddo quando la temperatura è scesa al di sotto dei 15 gradi. Se vuoi chiudere la tua struttura per l’inverno come si deve, allora segui le seguenti operazioni con diligenza e cura:

  • Pulizia delle pareti e del fondo vasca. È importante eliminare ogni traccia di sporcizia al fine di evitare la formazione di incrostazioni e alghe, meglio farsi aiutare da appositi accessori come la scopa puliscifondo e il robot automatico che svolgono per te il lavoro più pesante ed eliminano con minuzia ogni detrito dal rivestimento interno della struttura.
  • Pulizia dell’impianto di filtrazione e di ricircolo. Dovresti avere cura di tutto il locale tecnico, lavare i filtri, i prefiltri e le pompe e ripulire gli skimmer. Accertati di asciugare bene ogni componente del locale tecnico, in modo da impedire danni relativi al gelo e all’umidità.
  • Trattamento d’urto prima dell’inverno. Per salvaguardare lo stato dell’acqua durante i mesi invernali, effettua una super clorazione a fine stagione. Serve ad ossidare ogni traccia di microrganismo rimasto e a sterilizzare a fondo la struttura. Dopo aver versato il disinfettante lascia acceso l’impianto di filtrazione per 24 ore, poi versa il prodotto svernante, che impedisce la formazione di alghe e il deposito di particelle pesanti.
  • Riponi gli accessori esterni come il trampolino e la scaletta in acciaio, compresi tutti gli oggetti che tieni nell’area solarium tra cui sdraio e tavolini. Ripulisci anche quelli che non possono essere messi via, come la doccia solare. Infine, avvolgi un telo isolante attorno a ciascun accessorio non riposto per proteggerlo dal gelo.
  • Copri la piscina con un’apposita copertura invernale. Un buon telo è leggero, resistente e isolante. Un accorgimento, quando lo posizioni verifica che sia ben ancorato al suolo per evitare infiltrazioni di acqua piovana e di sporcizia.

Ecco, adesso la tua piscina è pronta per l’inverno. Per un risultato ottimale ti consigliamo di accendere l’impianto di filtrazione almeno una volta a settimana e verso gennaio di aggiungere una nuova dose di prodotto svernante nella vasca.

Se hai bisogno di ulteriori informazioni, gli esperti di Rete Piscine sono a tua completa disposizione.

Disinfezione della piscina: il trattamento dei raggi UV

Busatta Piscine

La disinfezione dell’acqua in piscina è un’operazione basilare che permette di mantenere un adeguato livello di igiene, evita la proliferazione di alghe e batteri, e garantisce una balneazione sicura. A questo scopo, nelle strutture vengono impiegati prodotti a base di cloro e altre sostanze disinfettanti che hanno una forte azione sterilizzante.

Il dosaggio dei chimici

Analizzare i valori dell’acqua e dosare correttamente il disinfettante è una delle attività fondamentali per chi gestisce un impianto. Per assicurarti che la struttura sia sempre pronta per i tuffi, devi monitorare con costanza i parametri e fare in modo che rimangano all’interno dei range ottimali. Ormai esistono sofisticate centraline elettroniche che permettono di fare ogni controllo in automatico, senza errori, e si occupano anche di dosare i prodotti necessari. Un grande aiuto, che consente di non maneggiare direttamente sostanze pericolose.

Il trattamento con raggi UV

I chimici sono utili, e mantengono l’acqua trasparente e pulita. Purtroppo, però, quando entrano in contatto con sostanze organiche come batteri e microrganismi, originano sottoprodotti che alla lunga possono essere dannosi. Ecco perché, negli anni, si è cercato di trovare un sistema per contrastare il fenomeno dei sottoprodotti. Una risposta è rappresentata sicuramente dagli impianti UV a media pressione in grado di migliorare le condizioni ambientali della piscina. Relativamente recenti, sono stati installati per la prima volta nel 2001 in Italia, ma si stanno diffondendo sempre di più sia in strutture sia pubbliche che private.

Il processo ai raggi UV va aggiunto al trattamento di disinfezione. Si tratta di un apparecchio che deve essere installato nel circuito di ricircolo, tra i filtri e l’iniezione del disinfettante. Una volta montato non richiede ulteriori operazioni, ma svolge le sue funzioni in autonomia.

Il reattore a raggi UV è, infatti, dotato di speciali lampade ad emissione policromatica e lunghezza d’onda variabile, adatte ad eliminare i sottoprodotti dannosi come le monoclorammine, le diclorammine e le triclorammine, tutte espressioni del cloro combinato. In breve, l’effetto fotochimico delle lampade permette di dissociare le cloroammine consentendo il ripristino del cloro attivo libero nell’acqua utile alla disinfezione base. Quindi la quantità di cloro combinato viene ridotta e così i prodotti nocivi.

Quali sono i vantaggi?

I benefici del trattamento ai raggi UV sono veramente numerosi.

Oltre alla diminuzione delle sostanze nocive immesse nell’impianto, questo trattamento ha altri due grandi vantaggi:

  • La riduzione drastica delle clorazioni shock necessarie per mantenere un corretto livello di igiene,
  • La minor necessità di cambiare l’acqua nella vasca.

Alla lunga, quindi, permette di risparmiare sia in chimici che in energia idrica, senza contare il miglioramento della qualità ambientale della struttura. In breve, in una volta sola:

  • Sterilizzi meglio e più a fondo,
  • Riduci gli elementi inquinanti,
  • Migliori la salubrità dell’impianto.

Il trattamento ai raggi UV ti permette una disinfezione più efficace e rende più salutare l’ambiente piscina risparmiando. In breve riuscirai ad ammortizzare il tuo investimento e trasformare la tua piscina in un luogo più sicuro per i tuoi cari. Se sei interessato contatta il rivenditore Rete Piscine più vicino a te.

 

Che cos’è il trattamento d’urto per la piscina?

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Una corretta igiene in piscina è alla base di una balneazione sicura. Ecco perché è tanto importante la gestione ordinaria della struttura e tutte quelle attività volte a mantenere un adeguato livello di pulizia. Ad inizio stagione è ancora di più fondamentale eseguire con attenzione tutti i lavori necessari per rimettere in sesto l’impianto dopo la lunga pausa invernale. Il trattamento d’urto è sicuramente una delle operazioni principali per salvaguardare l’igiene dell’acqua.

Che cos’è il trattamento d’urto?

Viene anche chiamato superclorazione o trattamento shock ed è un trattamento di disinfezione particolarmente aggressivo, che di solito viene eseguito a inizio stagione per eliminare ogni traccia di batteri e alghe accumulate durante l’inverno. Ma può essere usato anche per risolvere altre problematiche, come in caso di acqua torbida, o di macchie rosa o nere attaccate al rivestimento della struttura.

Come funziona?

La superclorazione permette l’ossidazione delle particelle inquinanti e dei batteri presenti nell’impianto. Grazie alla massiccia dose di disinfettante, si usa praticamente il doppio della quantità normale, ogni microrganismo dannoso, anche il più minuscolo, viene ossidato e poi trattenuto nei filtri.

Come si procede?

Di solito per eseguire una superclorazione devi procedere come segue:

  • Porta il livello del pH su 7 per rendere più efficace l’ossidazione dei microrganismi.
  • Aggiungi il disinfettante tenendo conto delle indicazioni riportate sulla confezione, di solito si usa il doppio della dose normale di prodotto.
  • Lascia acceso l’impianto di filtrazione per 24 ore.

Infine, prima di tuffarti, controlla che il livello di cloro libero sia inferiore rispetto a 1,00 ppm.

Quando viene utilizzato?

Il trattamento d’urto serve ad ripulire l’impianto da ogni traccia di sporco, e in particolare da quei microrganismi troppo piccoli per essere eliminati attraverso il lavaggio delle pareti e del fondo vasca o tramite l’impianto di filtrazione. Più precisamente si usa:

  • A inizio stagione, per riportare l’acqua ad un adeguato livello d’igiene prima di ricominciare a utilizzare la struttura dopo la lunga pausa invernale,
  • A fine stagione, prima di chiudere l’impianto con un’apposita copertura invernale, per preservare l’acqua da particelle, batteri e alghe più a lungo possibile,
  • Prima di andare in vacanza, sempre allo scopo di salvaguardare la piscina mentre sei via,
  • In caso di acqua torbida, macchie e, in generale, quando noti che la vasca ha un aspetto sporco e poco limpido.

La superclorazione salva molte situazioni spiacevoli e unita ad un lavaggio accurato del rivestimento interno, ti evita di dover svuotare e riempire di nuovo la piscina ad ogni cambio di stagione.

Le buone abitudini per una corretta igiene in piscina

Ricordati, che il trattamento d’urto da solo non basta e deve essere accompagnato da una pulizia approfondita dell’impianto, tra le varie operazioni che ci sono da fare:

  • Pulizia di pareti e fondo,
  • Pulizia dei filtri e filtrazione dell’acqua,
  • Pulizia degli skimmer o della canalina di sfioro,
  • Pulizia della superficie dell’acqua,
  • Analisi dei parametri e dosaggio dei prodotti chimici.

Infine, per mantenere in buono stato la tua piscina, la cosa migliore è utilizzare un’adeguata copertura, sia durante i mesi invernali che nei momenti di non utilizzo in estate.